La situazione
La situazione attuale vede una normativa regolamentare e di diritto estremamente complicata, sia per le continue modifiche normative che per la complessità intrinseca della materia fiscale.
Per il contribuente seppur volenteroso tale situazione rende difficile l’adempiere correttamente a ciò che il Fisco gli chiede. L’uso di professionisti seri (avvocato, commercialista, consulente del lavoro, tributarista) consente al contribuente una maggiore tranquillità; ma non si deve dimenticare che ogni minimo errore, anche incolpevole, comporta l’attribuzione di sanzioni amministrativa/penali onerosissime, molto spesso anche sproporzionate rispetto all’errore e alla sua entità.
Il contribuente deve però sapere che può difendersi, ed ha diritti ben precisi, che vengono espressamente riconosciuti dalle Convenzioni Internazionali, dalla Costituzione Italiana, dalla Legge Nazionale e, nel particolare settore tributario, anche dallo Statuto del Contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212 recante Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente)
Con l’ausilio di un professionista di fiducia chi riceve un avviso di accertamento, o una cartella esattoriale, può avere maggiori possibilità di dimostrare la sua buonafede verso il Fisco.
Il mio contributo
Utilizzare la tutela legale sin dalle fasi preliminari del contenzioso (al fine di poter trovare un aspetto di mediazione) può consentire il risparmio di una fase contenziosa, gravosa in costi e tempi.
In questo difficile contesto ho difeso contribuenti che si sono a me rivolti
- durante le fasi di accertamento della Guardia di Finanza
- con la tutela dei diritti già durante la fase di redazione del “processo verbale di accertamento”
- così come nella fase contenziosa con impugnative avanti alle Commissioni Tributarie e presso la Corte di Cassazione.
Ma non solo: quando, al contrario, tutto sembra essere “perduto” (e mi riferisco ad alcuni soggetti – persone fisiche o piccole imprese, non fallibili, che subiscono o hanno subito un pesante indebitamento – per evitare la definitiva uscita dal sistema economico), mi attivo per l’applicazione della legge n. 3 del 27/1/2012, il Sovra-indebitamento (cd. Legge salva suicidi – Procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio).